Alessandro Varotto, atleta al 101%

Ale 00La sua passione sono i motori, specie delle due ruote. Lavora con il papà in una carrozzeria da quando ha 12 anni, gli piace quello che fa, e ci si dedica al 101%. E’ fatto così Alessandro Varotto, alle cose a cui tiene rivolge tutto il suo tempo e le sue energie. E poi c’è la sua moto, inseparabile compagna di avventure, adrenalina, velocità. Lo fa sentire libero.

Ricominciare

Ale4E’ il 2 luglio del 2006, fa caldo, il cielo è di un blu così limpido da togliere il fiato. Una giornata perfetta per andare al mare. Alessandro ha 26 anni ed è in sella alla sua moto, mente libera e vento sulla faccia. Ma qualcosa all’improvviso frantuma quell’equilibrio perfetto, quell’armonia di colori e sensazioni. Una macchina esce da uno stop senza dare la precedenza, alla sua guida un conducente forse distratto o semplicemente superficiale. Lo schianto travolge Alessandro come uno tsunami, la sua moto in pochi secondi è a terra. Buio.

Un suono confuso in lontananza, la sirena dell’ambulanza spezza l’aria. Alessandro viene trasportato d’urgenza all’Ospedale di Padova, dove la diagnosi non lascia alcun dubbio: paraplegia. Trascorre tre settimane in terapia intensiva ed una in chirurgia plastica; poi inizia la riabilitazione presso l’Unità Spinale dell’Ospedale San Bortolo di Vicenza.

La sua vita ricomincia da capo, è un nuovo inizio: “Era come se fossi ridiventato bambino e stessi di nuovo imparando tutto, sperimentando ogni cosa per la prima volta, dall’imparare come spostarmi con la carrozzina a capire come organizzare le mie nuove e vecchie abitudini. Il mio carattere testardo ed il mio modo di essere, di voler vincere ogni sfida che la vita mi presenta, mi hanno spinto a rimboccarmi le maniche, a non arrendermi e a raggiungere il mio obiettivo primario: riacquistare la mia autonomia, la mia indipendenza.

L’incontro di Alessandro Varotto con Teleflex

Ale 0006Il percorso di riabilitazione è lungo ed impegnativo, ma un vero atleta sa che per tagliare un determinato traguardo è necessario fare tanti sacrifici, tenere duro e dare il massimo; ed Alessandro la stoffa dell’atleta ce l’ha tutta. Deve lasciare il suo amato lavoro, il suo compito ora è dedicarsi al proprio corpo per riacquistare la miglior forma fisica possibile. Ma quando meno te l’aspetti, arriva qualcuno o qualcosa in grado di cambiarti la vita, ancora una volta. Ed è quello che è successo a questo campione di vita.
Trascorrere così tanto tempo in ospedale gli permette di conoscere persone che vivono una condizione simile alla propria, che come lui stanno indossando un nuovo corpo nel quale imparano giorno dopo giorno ad adattarsi. E’ un’onda lenta che pian piano non fa più avvertire la solitudine, in grado di avvolgere una persona facendola sentire vicina a qualcuno, e di nuovo parte di qualcosa.

E’ proprio all’Ospedale di Vicenza che avvengono degli incontri speciali, determinanti. Un amico di Alessandro, man mano che i suoi progressi fisici si fanno più evidenti, lo incoraggia ad avvicinarsi allo sci, ne decanta i vantaggi ed i benefici che potrebbe trarne, cerca in tutti i modi di suscitare in lui dell’interesse. Niente da fare, Alessandro è un osso duro: “Lo sci non fa per me, non è il mio sport“, diceva. Ed eccola lì, la vita di nuovo pronta a smentirlo.
In un giorno apparentemente come un altro, “Ale” (così si fa chiamare dagli amici) conosce il Dottor Riccardo Passadore, responsabile della Teleflex, ed insieme a lui l’Associazione sportiva con cui collabora, la Freerider Sport Events, che dal 2004 sono partner del progetto sportivo invernale “Freerider Ski Tour”. Quando si dice che è destino…

Lo sci mi ha restituito la libertà

Ale 002E così mi sono avvicinato al monosci, facendo il mio primo corso nel 2009. E’ stato amore a prima vista: sin dalla prima volta questo sport mi ha regalato un’emozione che credevo non avrei più avuto la possibilità di provare…mi ha fatto sentire libero, di nuovo. 
Nella vita di tutti i giorni gli impedimenti per una persona in sedia a rotelle non mancano, dal semplice gradino per entrare in un negozio all’ascensore non funzionante in un centro commerciale. Ma stare sulla neve, in un ambiente apparentemente così instabile e “difficile”, mi permette invece di muovermi con una facilità ed un’indipendenza che nella vita di tutti i giorni non ho la possibilità di percepire. Grazie al monosci ho ritrovato quell’adrenalina che solo la mia moto era in grado di farmi provare, ho potuto sentire di nuovo l’emozione unica del vento sulla faccia, della velocità…”

…E l’inizio della carriera agonistica

Ma il vero salto di qualità per Alessandro arriva nel 2010 quando grazie a Pietro Trozzi, Presidente dell’Associazione A.S.H.A. Abruzzo, fa il suo ingresso nel mondo agonistico dello sci. Nel giro di pochissimo tempo partecipa ai suoi primi campionati nazionali, poi la Coppa Europa e la gara di Coppa del Mondo a Tarvisio, ad inizio 2016.

Il sostegno della Teleflex è fondamentale per un atleta che come me vuole vivere la propria vita sulla neve in completa autonomia. Il suo supporto tecnico, grazie all’impiego di materiali avanzati e di qualità, mi ha sempre permesso di realizzare appieno le mie imprese sportive.

Il mio sogno? Partecipare alle prossime Paralimpiadi Invernali 2018. Missione: Sud Corea…”

[Immagini di Andrea Carloni]

 

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