I family caregiver italiani volano a Bruxelles

Family caregiverÈ stata presentata ieri al Parlamento Europeo la petizione di quasi 32.000 firme che chiede il riconoscimento dei diritti umani dei family caregiver, di tutte quelle persone, cioè, che si dedicano quotidianamente alla cura e all’assistenza di un familiare non autosufficiente. Maria Simona Bellini, Maria Polizzi e Cosimo Romeo, membri del “Coordinamento nazionale famiglie di disabili gravi e gravissime“, sono i tre ambasciatori partiti alla volta di Bruxelles in rappresentanza di tutti i caregiver italiani.

La richiesta

La petizione firmata da migliaia di family caregiver chiede a gran voce di garantire a queste persone quella tutela – previdenziale, sanitaria e assicurativa – di cui attualmente non godono. L’Italia, su questo fronte, rappresenta il fanalino di coda dell’Unione Europea; è, infatti, uno dei pochi paesi dove questa figura, così indispensabile per i malati e i disabili gravi, non è riconosciuta per nulla. Nessun riposo, nessuna indennità, nessun giornio di ferie, nemmeno il tempo per pensare a se stessi. Addirittura, a chi è costretto a lasciare il lavoro non spetta neanche la pensione, perché lo Stato non si fa carico di alcun contributo previdenziale.

L’unico diritto dei family caregiver

L’unico diritto ad oggi assicurato è dato dalla famosa legge 104, che garantisce 3 giorni di permesso mensile, il prolungamento del congedo parentale (fino agli 8 anni di età del bambino) o la possibilità di chiedere un’aspettativa di 2 anni. Troppo poco. Troppo poco per una persona che 24 ore su 24, 7 giorni su 7 deve assistere una persona malata e a cui non è offerto alcun tipo di aiuto, se non la facoltà di “parcheggiare” il proprio caro in una struttura sanitaria.

Più volte il Coordinamento nazionale si è battuto per i diritti dei family caregiver. In particolare, negli ultimi 18 anni ha tentato di far approvare una legge per il prepensionamento di chi ha familiari con disabilità gravi, purtroppo senza successo.

Ora la palla passa di nuovo alla Commissione Europea…come giocherà questa partita?

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