Un anno a Rio – Marco Giunio De Sanctis

Riccarda AmbrosiDopo le grandi soddisfazioni per il nuoto, il ciclismo e il tiro a segno, anche la paracanoa ha regalato tante emozioni allo sport paralimpico italiano guadagnando tre accessi ai giochi di Rio 2016. Sentiamo cosa ci dice in merito il Capo Missione della spedizione italiana ad un anno di distanza dall’inizio dei Giochi Paralimpici, Marco Giunio De Sanctis.

Una squadra competitiva

“A un anno di distanza – dichiara Marco Giunio De Sanctis – posso assolutamente affermare che siamo una squadra altamente competitiva: è quello che abbiamo dimostrato da tanti anni nel ciclismo, nel nuoto, nell’atletica – mancano ancora i mondiali di qualificazione per l’atletica paralimpica – e nella scherma e in tante altre discipline che ci danno tantissime possibilità di medaglia e di successo ai prossimi giochi. Naturalmente sarebbe già straordinario avvicinarsi o eguagliare il grandissimo successo di Londra…non dico che bisogna raggiungere 28 medaglie ma almeno stare intorno a 20/25 sarebbe già un grande risultato e non dimentichiamo che ogni quattro anni, ad ogni paralimpiade, cresce anche il livello, il tasso tecnico delle altre squadre.

I ragazzi della paracanoa

Marco Giunio De SanctisIl livello che abbiamo visto anche al mondiale di paracanoa è notevolmente aumentato, quindi direi che è un ottimo inizio…

“E’ un ottimo inizio – prosegue Marco Giunio De Sanctis – soprattutto per i due sport che sono subentrati, il triathlon e la canoa stanno dando tante soddisfazioni perchè, al di là della prestazione di Buccoliero, campione di una disciplina non paralimpica e a cui è stata cambiata anche una classe, che si è battuto e non ha raggiunto la qualificazione, però le altre tre che avevano la finale quest’oggi andranno tutte a Rio e questo è un grande risultato per una disciplina che avrà il suo battesimo a Rio De Janeiro”.

I ragazzi sono Veronica Yoko Plebani, Federico Mancarella e Salvo Ravalli, tutti felici perchè speravano in questo risultato, si sono allenati duramente…

“E’ ovvio…l’esasperazione dell’agonismo negli ultimi anni determina e comporta metodologia di allenamento all’altezza degli altri paesi, quindi c’è tanta competitività. Loro hanno raggiunto questo traguardo e credo che abbiano anche un margine di miglioramento, soprattutto Ravalli che in queste gare ha avuto una partenza non buona ma nel contempo ha saputo resistere e guadagnarsi la qualificazione a Rio”.

Cip Ente pubblico

Marco Giunio De SanctisNoi abbiamo sempre un grande Capo Missione…posso dirlo, posso sbilanciarmi? Quindi anche quest’anno gli atleti saranno guidati alla grande

“Più che un grande, un vecchio Capo Missione! Questa è un’edizione straordinaria perchè si verificherà con il riconoscimento più importante per questo movimento, che ha raggiunto assolutamente l’apice con il riconoscimento di Ente Pubblico, quindi un ente omologo al Coni – il Coni per lo sport olimpico e il Cip per lo sport paralimpico – quindi sarà un’edizione speciale sotto tutti i profili e lo sarebbe ancor di più se venissero anche i risultati tecnici che non solo auspico ma credo che verranno…Debbo dire che ci sono tantissimi altri sport, cito la stessa vela che purtroppo avrà soltanto questa ultima edizione perchè per motivazioni politiche non parteciperà in Giappone nel 2020…abbiamo delle possibilità nella scherma, anche nel tennis tavolo stiamo facendo un buon lavoro, naturalmente all’orizzonte non si profila una certezza di medaglia ma credo che qualcosa possa venirne fuori, e soprattutto – conclude Marco Giunio De Sanctis – l’equitazione che ha in Sara Morganti la punta di diamante e ci può regalare grandi soddissfazioni…”

 

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