APO, il nuovo assistente alla camminata!

APO

E’ un assistente di camminata che aiuta le persone a muoversi, a fare le scale, ad alzarsi e a sedersi. E’ un robot completamente in carbonio, perfettamente adattabile e soprattutto sicuro. Si chiama APO, Active Pelvis Orthosis, ed è stato pensato per aiutare le persone con ridotta mobilità agli arti inferiori, come anziani, amputati ed emiparetici.

La parola ai ricercatori

Ne parliamo ora con i ricercaotri dell’Istituto di Biorobotica della scuola Sant’Anna, che si sono impegnati in questo progetto: il Dottor Francesco Giovacchini, che è ingegnere meccanico, e il Dottor Mario Cortese, che invece è ingegnere elettronico.

DOTT. GIOVACCHINI: è costituito in gran parte in fibre di carbonio e ha un peso complessivo di circa 4 kg. Grazie alla presenza di due motori e due link che si interfacciano con le cosce dell’utilizzatore, è in grado di assistere la flesso estensione dell’anca. La vera innovazione di questo robot è la presenza, all’interno dei gruppi di attuazione, di due molle torsionali; si realizza, quindi, un’interfaccia tra uomo e robot confortevole, sicura e in qualsiasi frangente.

DOTT. CORTESE: questo robot ha un’elettronica di controllo basata su un sistema real timeAlgoritmo APO, che permette di gestire tutta la rete di sensori e adattatori in maniera sicura ed efficace…anche perchè è possibile integrare all’interno qualsiasi tipo di algoritmo, se necessario, per dare assistenza alla camminata. Il robot può essere comandato facilmente attraverso 4 pulsanti, che selezionano l’accensione del robot, il suo spegnimento e il livello di assistenza che si vuol dare durante la camminata.

APO alla prova!

APO permette di camminare per 3 ore consecutive ed è facilmente controllabile da uno smartphone. Due sono i requisiti fondamentali: che il paziente abbia una mobilità residua e che sappia stare in equilibrio. Ma come funziona? La nostra Riccarda è pronta, sarà proprio lei a mostrarci come funziona APO.

La storia

APO è ancora in fase di prototipazione ma i risultati dei test preliminari sono ottimi e molto promettenti. Questo robot fa parte di un progetto chiamato IUVO, che è finanziato dalla Fondazione di Pisa e ha beneficiato del lavoro svolto dal team di ricercatori di un altro progetto europeo chiamato Cyberlegs. 3 anni e 5 ricercatori che oggi hanno anche fondato una start up, che ha l’obiettivo di portare APO prima nei centri di ricerca italiani e internazionali e poi, possibilmente nei prossimi anni, anche sul mercato.

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