ALEX ZANARDI – HO INCONTRATO LA FELICITA’

Alex Zanardi è il vincitore di due medaglie d’oro e una d’argento nel ciclismo alle Paralimpiadi di Londra 2012. Un successo importante che ha collocato l’ex pilota di Formula 1 tra i 12 atleti più significativi di tutta la Paralimpiade. Riccarda Ambrosi di Ability Channel lo ha incontrato per te a Casa Italia Paralimpica a Londra.

Alex Zanardi

GLI AVVERSARI NELLO SPECCHIETTO RETROVISORE

“Quasi quasi devo darmi un pizzicotto per capire se è tutto vero o se è soltanto un sogno – esordisce Alex Zanardi – due anni fà mi ero messo in testa di puntare verso un orizzonte che sembrava davvero una chimera…sembrava di lottare contro il pronostico non fosse altro che per l’età perchè nella categoria tutti i ragazzi oltre ad avere molta più esperienza di me sono per giunta anche molto più giovani. Tuttavia – passami la battuta – mi sentivo molto tagliato per questo tipo di attività sportiva e aver creduto quella mezza follia possibile mi ha portato poi un giorno a costruire tutto ciò che serviva a costruire un risultato del genere. Probabilmente va anche oltre le aspettative di un ottimista come il sottoscritto, però sarei falso se raccontassi che qui a Londra sarei arrivato sognando una medaglietta, sognando magari di inserirmi in qualche modo sul podio anche con un po di fortuna. Ero convinto di aver lavorato molto molto bene, di aver lasciato davvero poco in fondo al barile…restava da vedere se tutto questo sarebbe bastato per mettere ancora una volta i miei avversari nello specchietto retrovisore”.

Alex Zanardi

BRANDS HATCH

“Nella vita accadono delle cose che ti fanno in qualche modo sentire, percepire, avere delle sensazioni – spiega Alex Zanardi. Io questa cosa di Londra me la sentivo, ma me la sentivo da due anni a questa parte davvero, giorno dopo giorno, man mano che la costruivo, e aggiungo che forse già in quel momento mi stavo divertendo tantissimo, avevo la sensazione che era una cosa buona, che sarebbe andata bene. Poi quando hanno annunciato che le nostre gare sarebbero state organizzate all’interno del circuito automobilistico di Brands Hatch è stato uno di quei segnali del destino che mi ha portato a convincermi ancor più che sarebbe stata la mia gara”.

LA PASSIONE DI ALEX ZANARDI

“Io un Gran Premio di Formula 1 purtroppo non l’ho mai vinto – sottolinea Alex Zanardi – ne ho vinti altri, la mia Formula 1 l’ho conosciuta negli Stati Uniti, la IndyCar, ho vinto due campionati laggiù, ho avuto la possibilità di vivere delle giornate di emozioni incredibili oltre le quali davvero ci sono soltanto emozioni diverse che puoi vivere nella famiglia, negli affetti, ma da un punto di vista sportivo ho davvero toccato la zona del limitatore, la zona rossa! Oggi ancora una volta tutto questo è accaduto: sono un uomo incredibilmente fortunato perchè nella vita ho avuto più occasioni di fare esperienze di questo tipo, e se a 2o anni credi che tutto quello che conta davvero sia la giornata di gara, centrare il grande obiettivo, che sia soltanto questo che ti permette di incontrare la felicità, poi capita che a distanza di tempo che ripensi a quei passi che hai compiuto per arrivare a quel giorno è poi quello che ricordi con più nostalgia, che vorresti rivivere, le serate con il team, con il tuo tecnico a parlare della macchina, come svilupparla, e poi di nuovo quei momenti magari di solitudine…solo nell’abitacolo della tua vettura a riflettere su cosa da fare l’indomani…sono momenti che fanno parte di un qualcosa chiamato passione che tu nutri verso una determinata attività e che a vent’anni non riesci ad inquadrare con grande lucidità ma a 45 è diverso, caspita se me la sono goduta!”

L’INCONTRO CON LA FELICITA’ PER ALEX ZANARDI

“Dal primo giorno in cui ho messo me stesso a disposizione di questa mia passione – prosegue Alex Zanardi – di questo mio sogno, ho davvero incontrato la felicità… Questo che fosse anche in una giornata di allenamento nelle campagne nebbiose nella zona in cui vivo, cioè Padova…è stato tutto bellissimo, bellissimo…Questo momento di grandissima intensità in realtà è anche portatore di un velo di tristezza perchè comunque è la fine di questa grande avventura, ma ce ne saranno altre, attenzione, perchè io poi sono un tipo curioso, le passioni sono originate dalla curiosità, per quello che io avevo immaginato potesse essere la mia esperienza nel mondo del paraciclismo, arrivare più in alto di così mi riesce difficile da immaginare”.

IL RISULTATO MIGLIORE

“Ci sono ragazzi – spiega Alex Zanardi – che inseguono questo sogno per una vita e non riescono mai a partecipare ad un edizione delle Olimpiadi, ce ne sono altri che magari questa fortuna ce l’hanno ma non portano a casa nulla, magari anche dopo più di una presenza, e poi ci sono quelli che hanno, oltre evidentemente una qualche predisposizione, una testa dura, anche una discreta botta di fondo schiena, nel senso che non capita a loro nulla, non succede niente, non fori una gomma, etc. etc. al primo tentativo porti a casa l’oro!”

Alex Zanardi

ANDARE AVANTI PER LA PROPRIA STRADA

“Indubbiamente prima correvo solo per me stesso, oggi ci sono evidentemente tante persone che vedono in me più di quanto io non meriti davvero perchè io sono comunque una persona che continua a fare la sua strada…ogni complimento che ricevo alzo il cappello, ringrazio, poi continuo perchè non posso far altro e quindi non è certo mio diritto erigermi a esempio… Io faccio la mia strada, faccio quello che devo fare, forse l’aver abbandonato l’automobilismo, un mondo dorato, laddove i piloti vengono visti anche con un pizzico d’invidia e di antipatia perchè la gente pensa che siano questi esseri che vivono una vita completamente diversa, completamente migliore, che si muovono sul jet privato solo per andare a bordo del proprio yacht…tante volte gli si dice, magari in una situazione di difficoltà, usando una metafora, hai voluto la bicicletta…adesso pedala! Io nel momento di difficoltà l’ho presa davvero la bicicletta e ho cominciato a pedalare. Chissà…forse è anche per questa ragione che la gente mi sente più vicino alle cose che sto facendo, forse vuole vedere in me un segnale di speranza e io sono incredibilmente lusingato di questo, però, attenzione, è una chiave di lettura che io sto dando all’affetto che riscuoto quotidianamente che, per l’amor del cielo, non è che peggiora la mia vita, anzi la migliora e la semplifica…”

IL FUTURO

“Boh…per adesso andare a casa, che poi ti confesso che si può essere felici prendendo una canna da pesca e andare a pescare con il proprio figlio, non è che bisogna necessariamente sparare dei fuochi d’artificio ogni giorno. Detto questo io sono un uomo che ha avuto sempre grandi possibilità, sono un ottimista, sono convinto che qualcosa mi verrà offerto nuovamente e qualora dovesse starci nel mio angolo dei giochi – conclude Alex Zanardi – voltare le spalle ad una nuova opportunità sarebbe stupido”.

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