Sport Terapia Niguarda – Carolina Gambirasio

Carolina Gambirasio, responsabile Sport Terapia e Avviamento allo sport dell’Unità Spinale Unipolare dell’Ospedale Niguarda di Milano ci ha spiegato in cosa consiste la sua attività e quanto lo sport sia importante non soltanto nella fase riabilitativa che segue un evento traumatico importante, ma anche per ciò che riguarda il reinserimento sociale e quindi familiare della persona.

Il progetto della Sport-terapia

La Sport-terapia è un progetto che è nato qui al Niguarda (che è stato il primo ospedale a proporre un progetto simile) che prevede, all’interno del percorso riabilitativo dei pazienti che hanno subito una lesione midollare, anche una riabilitazione sportiva che si affianca alla fisioterapia ed alla terapia occupazionale già presenti. 

Il progetto è partito nel 2012 e come novità prevede anche la presenza di un ulteriore figura professionale, quella del laureato in scienze motorie. Questa figura all’interno di una struttura ospedaliera si occupa della gestione del paziente nel percorso di Sport-terapia, quindi prima della terapia fisica con la fisioterapia e la terapia occupazionale e poi quando il paziente secondo le indicazioni mediche è pronto, arriva da noi in palestra dove inizia la “parte sportiva” vera e propria. 

Sport-terapia, dalla degenza alla dimissione

Ora il paziente arriva sempre prima alla fase di Sport-terapia: mentre prima questo avveniva nella fase di dimissione, adesso la persona inizia il proprio percorso sportivo molto prima con i pesi e le varie attività sportive. 

Il nostro programma prevede una parte di mattina e primo pomeriggio dedicata proprio alla Sport-terapia, ovvero attività aperte ai pazienti degenti in regime di Day-Hospital, quindi che vengono dall’esterno ed hanno una prescrizione medica. Nel pomeriggio invece si alternano diverse attività sportive a seconda dei giorni dedicate a pazienti già stabilizzati magari da alcuni anni che vogliono continuare a praticare uno sport al quale si sono appassionati. 

Il paziente viene in genere in palestra tutti i giorni, fa il suo programma di potenziamento, rinforzo e resistenza e poi ha la possibilità di assistere a tutte le attività sportive che svolgiamo, dal tennistavolo al tiro con l’arco alla scherma in carrozzina a tutti i diversi sport di squadra come il basket, la palla a mano, il tennis e tanti altri ancora come il tiro a segno. Tutto questo viene fatto non soltanto per far capire alla persona che è possibile svolgere tutte queste attività sportive anche se si è in carrozzina ma anche perché l’attività sportiva in sé è proprio un tipo di riabilitazione importante.

Quando il paziente viene dimesso ed è pronto per tornare a casa può continuare comunque qui l’attività sportiva praticando le discipline disponibili e magari al contempo praticare dell’attività agonistica.

Al di là del miglioramento fisico nella persona c’è tantissima voglia di tornare a socializzare con gli altri e di stare insieme. Questo perché comunque dopo un incidente od un cambiamento di vita così importante e radicale si tende un po’ ad isolarsi mentre lo sport fa tutt’altro, aiuta la persona a tornare in società facendo nuove conoscenze, nuove amicizie senza isolarsi in casa. 

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