L’ingegnere del lancio – Giacomo Poli

Giacomo Poli, atleta paralimpico del lancio del giavellotto, racconta la sua vita in questa intervista della serie “A World of Athletics“.

La scoperta delle paralimpiadi

“Ho visto le paralimpiadi di Londra in tv e sulla rete – racconta Giacomo Poli – e ho cominciato a guardare i risultati perchè ho detto: io ci voglio andare! Mi sono chiesto dove sarei potuto essere stato competitivo e guardando i numeri mi sono reso conto che il giavellotto era la disciplina dove avrei potuto avere delle chanches…”

Giacomo Poli e la pallamano

“25 anni pieni di pallamano – prosegue Giacomo Poli – prima da atleta, anche di discreto livello, poi l’incidente e dopo mi sono messo in testa che volevo ricominciare a fare la pallamano, quello che stavo facendo. Nel frattempo sono diventato allenatore. Allenatore ha significato prima dover imparare ad aver a che fare con i ragazzi e poi con quelli più grandi e mi sono tolto delle soddisfazioni anche come allenatore perchè sono andato ad allenare in serie A1…”

Gli Europei paralimpici di Swansea

“La pallamano mi ha fatto conoscere la mia prima allenatrice di atletica, per cui mi ha dato il passaggio per cominciare questa esperienza di atleta paralimpico. Mi sento abbastanza giovane perchè sono tre anni che faccio questo gioco…”

“A Swansea ho sicuramente vissuto un’esperienza indimenticabile perchè ho visto tante persone disabili e non diversamente abili, come oggi piace dire alla gente, che superavano gli scalini che la vita gli metteva davanti facendolo in maniera egregia. Sono certo che a Grosseto lo spettacolo sarà altrettanto entusiasmante se non maggiore…”

Pogare…

“Pogare…magari per i puristi della danza non è proprio una cosa leggiadra come la danza richiederebbe…è una sorta di mandria impazzita di persone che si colpiscono in maniera confusionale e in questo senso posso dire – confessa Giacomo Poli – che il pogo mi può rappresentare perchè sono un confusionario, perchè sono un pò matto e un pò…animale come mi chiamano i miei amici nel senso che vivo e convivo con il dolore senza pensarci nel senso che mi piace andare anche oltre il limite…”

La vita privata

“Giacomo papà…lì sono papà..volente o nolente il giorno in cui ti nasce un figlio ti cambia la storia e ti cambia la vita, e lì devi esserlo e devi esserlo sempre!”

“Silvia mi accompagna, mi da la possibilità di allenarmi e di fare questa esperienza che sto facendo…”

“Ingegnere gestionale…vuol dire un pò tutto e un pò niente – conclude Giacomo Poli –  Ho un’infarinata generale di tutte le altre ingegnerie, ma soprattutto gestione aziendale, qualcosa in più di amministrazione…”

 

 

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