Le mie giornate piene di sole – Assunta Legnante

Assunta Legnante è la prima testimonial de “Le storie di A World of Athletics” per far conoscere al vasto pubblico la Nazionale paralimpica di Atletica in avvicinamento ai Campionati Europei di Grosseto del prossimo 10-16 giugno; l’intervista è stata realizzata in occasione di una manifestazione organizzata proprio nella città toscana per il lancio dei Campionati  stessi.

Le emozioni di Londra 2012

“C’erano tanti visi quel giorno a Londra – racconta Assunta Legnante – ma non mi sono mancati in quell’istante perché comunque li ho sentiti…li ho sentiti tutti…li ho sentiti vicini…sinceramente non mi era mai capitato di gareggiare con un pubblico così folto, 80.000 spettatori che veramente sentivi indistintamente uno ad uno…”

Il buio e il sole

“Il buio nel mio caso è il non vedere ed è una cosa abbastanza dura da affrontare all’inizio – continua Assunta Legnante – ma che poi diventa il tuo migliore amico. Diventa il tuo migliore amico se ti fai prendere per mano dal buio…se riesce ad accompagnarti nelle tue giornate…diventano anche piene di sole perchè comunque ti rendi conto che puoi fare tanto pur non vedendo…”

“Non mi manca il sole ma mi manca vedere i visi…i visi e le facce di persone che ho conosciuto e ho imparato a vivere da quando non ci vedo e mi piacerebbe tanto vederle…”

Diabolik

“Diabolik è un personaggio che mi accompagna da quattro anni a questa parte…sono i miei occhi…è la mascherina che porto, è uno sguardo che mi hanno regalato, nel senso che è stata un’idea di alcuni amici quando vivevo ad Ascoli Piceno e per loro aveva tanto significato e poi nel tempo lo ha acquistato anche per me…”

L’infanzia di Assunta Legnante

“Mio padre, carabiniere…adesso in pensione…la divisa è sempre stata un oggetto culto in casa, perchè comunque ho una famiglia che è legata tantissimo a quella divisa, ho tanti parenti nell’arma, sinceramente – confessa Assunta Legnante – ho sempre sognato anche io di vestirla ma il destino non ha voluto…”

“Pallavolo è un rimpianto…un rimpianto perchè a 13 anni quando avevo la possibilità di andare a giocare per una squadra di serie B, purtroppo l’eta e forse anche un pizzico di severità dei miei genitori, non me l’hanno permesso. Però forse devo anche ringraziarli perchè dopo quell’esperienza ho incontrato anche l’atletica.”

“La musica è una compagna di vita, devo dire la verità che da quando sono giovane, da quando sono piccola…non mi ha mai abbandonato, nel senso che io facevo tutto con la musica: andavo a scuola, stavo a casa a fare i compiti, ci stavo al computer, ci giocavo alla playstation, mi ci allenavo perchè comunque mi piace allenarmi anche con la musica, ma soprattutto è uno sfogo, un modo di sfogarmi, ma l’ho sempre utilizzato in modo abbastanza privato, soprattutto quello di cantare…”

Assunta Legnante l’amore e la caparbietà

“L’amore per me è rispetto e fiducia – sottolinea Assunta Legnante. Quando c’è questo secondo me si può costruire veramente tanto. E’ una parola anche difficile da utilizzare, difficile da vivere perchè non tutti hanno la fortuna di trovarlo nella propria vita e di viverlo…però è anche una parola che viene usata un pò troppo spesso e con semplicità…”

“Sembro una persona che può ispirare solamente ilarità o gentilezza, ma io non amo certi comportamenti e quando incontro qualcosa che non mi sta bene la dico in faccia e questo in alcuni punti, in alcune  situazioni, risulta meno positivo, mentre per altri viene apprezzato e quindi nello stesso tempo apprezzano anche me.”

“La caparbietà è un mio segno distintivo, perchè sono testarda, quando mi metto in testa una cosa cerco di averla a tutti i costi, se non ci riesco ci provo la volta successiva…per questo quest’anno mi sono messa in testa di lavorare soprattutto nel lancio del disco.”

Grosseto 2016

“Grosseto è soprattutto quest’anno è una città che offre tanto al mondo paralimpico, una città in cui, anche scherzando, dicevo che ci prendo il domicilio perchè quest’anno ci verremo talmente tante volte che starò più qui che a casa… Però è una possibilità in più per far conoscere all’Italia l’atletica paralimpica e poi – conclude Assunta Legnante – è un passaggio importantissimo prima di un appuntamento come quello di Rio…”

 

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