La psicologia nello sport – Annalisa Avancini

Gli atleti paralimpici si stanno preparando da tanto tempo fisicamente e mentalmente alle prossime Paralimpiadi di Rio 2016, ma al di là dell’aspetto fisico anche mentalmente devono essere pronti, insomma, a tutto, essere tranquilli e sentirsi a proprio agio. Ci sono varie tecniche e sono seguiti dalla Dr.ssa Annalisa Avancini, che lavora per la Federazione del Tiro con l’Arco, ma che in passato ha già lavorato con altre Federazioni per altri tipi di sport. E’ qui con noi e ci può spiegare il lavoro che sta facendo.

Una preparazione lunga 4 anni

“Gli atleti che seguo hanno iniziato a lavorare con me già da diversi anni – spiega Annalisa Avancini – stiamo lavorando da sei anni, e infatti un Olimpiade si prepara lungo tutto il quadriennio, questa è la seconda Olimpiade che seguo con loro, quindi non c’è un lavoro specifico di preparazione per le Olimpiadi dell’ultimo momento, ma c’è una lunga preparazione, perchè una cosa a cui tengo molto è che le abilità mentali si preparano e si allenano al pari delle altre abilità. Adesso siamo arrivati ad un punto in cui stiamo tirando le somme, stiamo raccogliendo un pò tutti gli strumenti imparati, appresi in questo lungo percorso di allenamento, e infatti è un allenamento fisico, tecnico, mentale, che và ad unirsi per arrivare poi ad un risultato finale, in cui tutte le componenti hanno un peso importante”.

L’importanza della concentrazione

Io credo che la concentrazione in tutti i tipi di sport ma sopratutto in questo sia fondamentale. Dottoressa come si fa, come si riesce a superare questo momento.

“I ragazzi che seguo – prosegue Annalisa Avancini – con cui stiamo lavorando da tanto tempo, hanno lavorato sicuramente sulle proprie capacità, sulla propria anche percezione di autoefficacia, quindi su quello che loro percepiscono di poter fare effettivamente, di quanto possono rendere, quindi una sorta di sicurezza che loro acquisiscono, e che possono spendere poi nei momenti importanti. Hanno lavorato sicuramente sulla concentrazione, hanno lavorato sul livello attentivo, da mettere in gioco nei momenti importanti, ma anche sulla capacità di gestire le proprie emozioni e l’ansia, l’ansia che naturalmente in una competizione o in un evento importante subentra, e che può essere una discriminante fondamentale del risultato. Solamente attraverso l’allenamento svolto durante il percorso, poi è fruibile velocemente uno strumento di questo tipo, quindi tanti lavori, tante tecniche che loro, a seconda anche delle caratteristiche personali possono adesso tirar fuori. Si sono impegnati tanto, in tutti gli aspetti, infatti abbiamo trattato anche questo aspetto della preparazione alla gara attraverso una famigliarizzazione con quelli che sono poi gli elementi che andranno ad incontrare e sono sicura che sapranno far fruttare tutto il loro impegno”.

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