Memofilm, curare l’Alzheimer con la creatività

Memofilm“Il Memofilm è un film per e non su persone affette da demenza. Un film per un unico spettatore: questa è l’altra dirompente novità. Lo strumento principe delle comunicazioni di massa piegato ad una destinazione assolutamente individuale. 
E’ una sorta di felice ‘contraddizione in termini’ “. 
(Giuseppe Bertolucci)

Cos’è il Memofilm

Il Memofilm è un particolare strumento audiovisivo della durata di 15-20 minuti rivolto alle persone con demenza di grado lieve-moderato ed incentrato sul vissuto della persona stessa a cui viene sottoposto quotidianamente e sistematicamente con l’intento di indurre stimoli positivi ed utili sul piano cognitivo ed emotivo. 

Il Memofilm si basa sulla storia del paziente che diventa il protagonista del film della propria vita con riferimento all’ambiente in cui vive, al patrimonio di affetti, ai luoghi che ricordano momenti importanti dell’esistenza, agli oggetti che posseggono un significato particolare. Un tentativo di coniugare arte e scienza usando tecniche già impiegate nel trattamento non farmacologico della demenza all’interno di un rapporto non più esclusivo medico-paziente ma fondato sulle emozioni che un filmato è in grado di evocare.

Il progetto nasce nel 2008 in via sperimentale a Bologna da una collaborazione tra ASP Città di Bologna (azienda pubblica che opera nel settore dell’assistenza agli anziani ed ai soggetti con patologie associate alla senilità) e Cineteca di Bologna.

Lo scopo 

Memofilm 02Lo scopo del Memofilm non è quello di agire sul declino cognitivo tipico della demenza le cui cause organiche cerebrali sono ancora oggi oggetto di studio, ma di migliorare i disturbi del comportamento associati alla demenza come l’eccitazione psicomotoria, deliri o allucinazioni, ansia, ecc cercando di ri-orientare il paziente rispetto all’ambiente ed al contesto socio-familiare in cui vive e di contrastare la frammentazione psichica causata dalla malattia.

La demenza

Con il termine demenza si indica una sindrome clinica causata da diverse malattie e caratterizzata da un insieme di disturbi cognitivi che interessano memoria, orientamento spazio-temporale, percezione e linguaggio, comportamento, umore, affettività, ed altre funzioni. Questo tipo di disturbi vengono ad oggi identificati con l’acronimo BPSD, ovvero Behavioral and Psychological Symptoms of Dementia (sintomi comportamentali e psicologici della demenza). 
La forma di demenza più diffusa e conosciuta è il Morbo di Alzheimer

Nelle nazioni industrializzate la prevalenza della demenza si attesta sul 5% delle persone over 65, in Italia la percentuale si aggira intorno al 6,6%. Tra i 65 e gli 85 anni la prevalenza della demenza raddoppia più o meno ad ogni quadriennio. 

Memofilm, un approccio non farmacologico

Nonostante ad oggi la terapia farmacologica non si sia rivelata efficace nel controllo della progressione dei disturbi cognitivi, negli anni si sono realizzati diversi interventi di tipo non farmacologico sulle persone affette da demenza. In questo ambito si colloca il Memofilm in quanto strumento rivolto alla sfera cognitiva e soprattutto al comportamento della persona all’interno di una visione olistica dell’uomo che si esprime e si realizza attraverso la sinergia di competenze mentali, cognitive, affettive ed emotive. 

Nell’elaborazione di un Memofilm è determinante il contributo di coloro che sono legati alla persona, primi fra tutti i familiari: quest’ultimi infatti forniscono all’equipe di esperti tutto il materiale video e fotografico che racconta il vissuto del paziente. A questo punto, sulla base del trascorso di ognuno, viene costruita la sceneggiatura del film che, attraverso le immagini, ripercorre la storia del protagonista con l’obiettivo di suscitare in lui delle emozioni positive.

La sperimentazione

La sperimentazione “Memofilm” ha avuto la durata di cinque anni ed ha coinvolto 26 pazienti all’interno di uno studio caso-controllo: mentre a 13 è stato somministrato l’audiovisivo l’altra metà, in quanto gruppo di controllo, non ha ricevuto alcun tipo di ‘trattamento’.
Per due mesi i soggetti dello studio (anziani con alterazioni delle funzioni cognitive di diverso grado) hanno guardato quotidianamente una o più volte al giorno i filmati personalizzati per loro. 
Dal punto di vista del comportamento i risultati sono stati più che incoraggianti: tra i pazienti sottoposti alla visione dei filmati in 9 casi su 13 si è assistito ad un netto miglioramento ed in alcuni casi l’effetto benefico è persistito anche ad un mese dalla fine dell’esperimento. Ma non solo. Il Memofilm è risultato efficace anche nei confronti di chi assisteva il malato nella sua quotidianità, che ha mostrato una riduzione del livello di stress notevole. 

Nel corso della sperimentazione sono stati realizzati 17 Memofilm raccolti poi in un dvd e in un libro intitolati “Memofilm. Creatività contro l’Alzheimer”, a cura di Luisa Grosso

Memofilm on the web

Il sito Memofilm on the web è il frutto di un progetto dal nome Memofilm Fase 2 nato dalla necessità, tramite il web, di fornire da un lato delle nuove opportunità alla ricerca che ha bisogno di nuovi casi su cui poter proseguire gli studi e dall’altro la possibilità, a chi interessato, di sperimentare questo strumento formidabile.
Il sito si propone di diventare un punto di riferimento per la ricerca e la sua divulgazione. 

 

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