Il nuovo Isee…la vittoria del buon senso

Il nuovo isee... la vittoria del buon sensoI disabili e le loro famiglie hanno vinto: il Consiglio di Stato ha bocciato la posizione del governo Renzi riguardo il nuovo Isee. L’indennità di accompagnamento e le pensioni legate a situazioni di disabilità non possono essere conteggiati come reddito. 

Il nuovo Isee “a favore della disabilità”

La primavera scorsa l’esecutivo si era appellato ai giudici amministrativi in seguito alla decisione del Tar del Lazio del febbraio 2015, dopo il ricorso presentato da familiari di persone disabili, che aveva giudicato illegittima la riforma dell’Isee (indicatore della situazione economica equivalente necessario per richiedere quasi tutte le prestazioni sociali e le agevolazioni, con il quale è “misurata” la situazione economica della famiglia) che considerava, all’interno del reddito disponibile, anche le pensioni legate a situazioni di disabilità, le indennità di accompagnamento e gli indennizzi Inail.

Nel testo della sentenza depositata lo scorso 29 febbraio, si legge: “Deve il Collegio condividere l’affermazione degli appellanti incidentali quando dicono che “ricomprendere” tra i redditi i trattamenti indennitari percepiti dai disabili significa allora considerare la disabilità alla stregua di una fonte di reddito – come se fosse un lavoro o un patrimonio – e i trattamenti erogati dalle pubbliche amministrazioni non un sostegno al disabile, ma una “remunerazione” del suo stato di invalidità oltremodo irragionevole, oltre che in contrasto con lart. 3 della Costituzione“.

In poche parole, nel nuovo Isee, le provvidenze economiche previste per la “sfera disabilità” non devono e non possono essere conteggiate come reddito.

In un mondo che spesso sembra quello del cappellaio matto di Alice nel Paese delle Meraviglie, c’è una vittoria da festeggiare: quella del buon senso.

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