Insieme oltre la disabilità: i Commonwealth Games

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Si parla sempre di inclusione e integrazione. Si lotta per inserire i disabili in contesti sociali e lavorativi insieme ai normodotati. I disabili non vogliono essere discriminati, vogliono pari diritti, pari opportunità. Si vogliono abbattere le barriere quindi. Ma questa non è una novità. Allora sorge una domanda, alla quale per ora non vogliamo dare una risposta, che sembrerebbe paradossale e contraddittoria: perchè nello sport, da tutti considerato il miglior mezzo per abbattere le barriere culturali, esistono ancora le olimpiadi e le paralimpiadi, ovvero due manifestazioni ben distinte e separate? E’ come se in un’azienda dove si svolgono pratiche o lavori simili ci fosse l’ufficio dei normo e quello dei disabili…

I Commonwealth Games

Ma c’è qualcuno che si sta muovendo per abbattere davvero ghetti e barriere, se si parla di sport si parla di sport per tutti, indistintamente. Succede così che alla XXI edizione dei Commonwealth Games, appena conclusasi in Australia, gli organizzatori abbiano inserito diverse discipline paralimpiche nel programma dei Giochi. Così oltre 300 atleti disabili hanno sfilato sotto un’unica bandiera insieme ai quasi 5000 normodotati.

Val la pena ricordare che i Commonwealth Games hanno radici antiche: la prima edizione risale al 1930 e prese il nome di British Empire Games. E coinvolgono tutti quei paesi che a vario titolo sono stati parte o membri del glorioso impero britannico e includono nazioni importanti come Australia, Canada, Giamaica e, ovviamente, Inghilterra tanto per citarne alcune.

Insieme o separati

Che sia questo il primo passo verso la nascita di un movimento che unisce sia gli sport olimpici e che paralimpici? Si sta avverando il vecchio sogno del presidente del Comitato Paralimpico Luca Pancalli?

Chissà… Intanto però in Italia è successo l’opposto e, dopo il Coni, anche il Cip è stato riconosciuto come ente pubblico. Così ora abbiamo due istituzioni autonome, con alcuni punti in comune e tanti ben distinti e separati.

In attesa di capire se abbiamo fatto la scelta giusta o sbagliata, si può serenamente affermare che i Commonwealth Games rispecchiano pienamente lo spirito di Heyoka…insieme oltre la disabilità!

 

 

 

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