Distrofia muscolare di Steinert

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La Distrofia muscolare di Steinert è una particolare forma di distrofia muscolare (definita miotonicacon meccanismo autosomico dominante: vengono cioè colpiti indistintamente maschi e femmine ed un genitore affetto ha un rischio di trasmettere la malattia del 50% ad ogni gravidanza. L’esordio e le manifestazioni cliniche di questo tipo di distrofia muscolare sono variabili e possono risultare diverse anche nei vari membri di una stessa famiglia.

Distrofia Muscolare di Steinert

Le forme della distrofia muscolare di Steinert

La distrofia muscolare di Steinert è una malattia multi-sistemica che colpisce la muscolatura scheletrica e diverse altre parti del corpo come gli occhi (cataratta), il cuore (difetti di conduzione, aritmie, cardiomiopatie), le gonadi (atrofia e sterilità), il sistema endocrino (disturbi alla tiroide ecc.), la muscolatura liscia (difficoltà di deglutizione, stitichezza) ed il sistema nervoso centrale (problemi intellettivi).

Della muscolatura è interessata soprattutto quella distale (avambraccio, mano, gamba e piede) e quella mimica del volto (riduzione della motilità facciale e ptosi palpebrale), anche se l’intera muscolatura scheletrica è comunque coinvolta e può avere come conseguenze scoliosi e difficoltà nei movimenti. Caratteristico è il fenomeno miotonico: i muscoli, oltre ad essere più deboli, si rilasciano con difficoltà dopo la contrazione ed il paziente fatica a lasciare la presa dopo avere stretto in mano un oggetto.

Tra le forme di distrofia muscolare di Steinert si riconoscono:

  • forme congenite gravissime
  • forme infantili gravi
  • forme dell’adolescenza e dell’adulto (le più comuni)

In un nucleo familiare possono anche esistere forme senza sintomi evidenti (subcliniche). La distrofia miotonica presenta poi anche il fenomeno dell’anticipazione: generalmente, cioè, i figli di soggetti affetti manifestano la malattia più precocemente e in forma più grave rispetto ai genitori.

La diagnosi prenatale e le terapie disponibili

Esiste una diagnosi prenatale, qualora uno dei genitori sia affetto, che viene effettuata sui villi coriali (frammenti di tessuto destinato a diventare placenta) alla decima settimana di gravidanza e che permette di dire se il bimbo sarà affetto o no. 

Non esiste una terapia risolutiva. Si può però operare in vario modo – con terapie cardiologiche, endocrinologiche, respiratorie, ortopediche ecc. – per migliorare le singole problematiche che i pazienti con questa patologia si trovano ad affrontare. 

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Riccarda Ambrosi
Volto storico di Abilitychannel è autrice di articoli scientifici sulle patologie neurodegenerative e neuromuscolari, di articoli sui problemi dell'accessibilità e sugli sport paralimpici. Segue la Nazionale Calcio Amputati nel settore di avviamento al calcio per i bambini amputati o con difficoltà motorie. E' Consigliere di Anchio, Onlus di Milano che favorisce l'inclusione al contrario di bambini disabili verso bambini normodotati. E' Presidente dell'Associazione "Tutti in acqua Onlus", creata a Iseo per promuovere lo sport e l'integrazione tra le persone con difficoltà motorie e relazionali e le persone normodotate, scopo sociale che favorisce anche il turismo accessibile e la gestione di eventi dedicati. Per la Fispes, Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali del Comitato Italiano Paralimpico, è Referente Scuola per i rapporti con le famiglie per l'Academy Calcio di bambini amputati e cerebrolesi. Membro della Commissione Paralimpica della Federazione Italiana Bocce, che si occupa di atleti normodotati e di atleti paralimpici e con difficoltà motorie e cognitive.

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