I disabili e l’Italia che trema

I disabili e l'italia che trema

Il dramma continua. Le violente scosse di terremoto degli ultimi giorni, di cui una,di magnitudo devastante, hanno distrutto parte dell’Appennino umbro-marchigiano, da Camerino con la sua famosa Università a Castelsantangelo sul Nera, da Ussita a Pescara del Tronto. E perfino Norcia che era stata ricostruita anni fa secondo le più aggiornate tecniche antisismiche, ha subito gravi danni tra cui il crollo della straordinaria Basilica di San Benedetto.

Ricostruire ciò che il terremoto ha distrutto

Un vasto territorio di oltre 100 chilometri quadrati, attraversato dalle micidiali faglie di frattura è stato sconvolto dal recente sisma del centro italia, facendolo collassare in alcuni punti fino a 70 cm. di profondità. Dalle immagini e dai resoconti degli inviati dei telegiornali questo evento sismico si configura in tutta la sua gravità: un incubo senza fine.

Dopo il drammatico sisma che aveva steso a terra Amatrice e i comuni vicini con le gravi conseguenze in termini di perdita delle vite umane. Il terremoto delle 19 e 10 di mercoledì 26 ottobre ha fatto uscire di casa tutti gli abitanti di quelle località evitando ulteriori morti e feriti; dieci ore dopo la scossa lunga e devastante di domenica mattina 30 ottobre, 6.5 di magnitudo, ha provocato danni fino a Roma. Una scossa che ha fatto strage di case, antiche chiese, storiche dimore o case coloniche, fabbriche, e fortunatamente ha ferito poche persone, nessuna delle quali si trova in pericolo di vita.

Pian piano si sta cercando di fare una prima ricognizione sui danni e sul livello di distruzione, ragionando su quello che si poteva fare e non si è fatto. Ora sono tante le cose a cui pensare, dalla messa in sicurezza di quanto rimane in piedi, alla sistemazione dei sopravvissuti e alla modalità di ricostruzione di queste straordinarie comunità dell’Appennino Centrale.

Ma non è la prima volta che si presenta un problema così drammatico, una catastrofe che si è ripetuta più volte negli ultimi anni costringendo l’Italia a pagare amaramente sia in termini di vite umane perse che in termini di immense risorse necessarie per cercare di ricostruire con nuove tecniche antisismiche ciò che il terremoto ha distrutto. Ma non può andare avanti così.

Il progetto Casa Italia

Il nostro Paese ha deciso di affrontare questa emergenza in modo organico secondo un programma denominato Casa Italia, un piano pluriennale nazionale di elaborazione sulla messa in sicurezza di tutto il patrimonio abitativo, sociale e artistico a partire dalle aree maggiormente a rischio la cui progettazione e responsabilità è stata affidata dalla Presidenza del Consiglio alla supervisione dell’architetto Renzo Piano e al Politecnico di Milano nella persona del suo Rettore Giovanni Azzone.

Si tratta di un programma, come precisato dal Governo, che stanzia 2 miliardi di euro all’anno per oltre dieci anni da destinare alla prevenzione e alla messa in sicurezza di tutto il territorio. Laddove infatti queste precauzioni sono state adottate, come nella cittadina di Norcia, gli effetti del terremoto sono stati di lieve entità e riconducibili a qualche crepa o intonaco caduto.

La paura di non poter scappare

terremoto centro italiaMa all’interno di questo piano nazionale, che gli esperti stanno iniziando ad elaborare, vorremmo che un capitolo particolare fosse dedicato ai problemi delle persone disabili, ai diritti sulla loro salvezza in caso di calamità naturali. Il Parlamento Europeo si è già occupato di questo problema con una risoluzione datata 4 settembre 2007 sui disastri naturali (non solo terremoti, ma inondazioni, incendi, dissesti idrogeologici, ecc) che tenesse in considerazione soprattutto i bisogni specifici di persone disabili in tutti gli interventi di Protezione Civile.

Come è ovvio le persone con disabilità corrono rischi decisamente superiori rispetto ad altre tipologie di persone, come ha evidenziato la famosa “Carta di Verona”, un progetto multidisciplinare che in base a tutta la letteratura disponibile, ha messo a disposizione una serie di raccomandazioni in risposta ad esigenze delle persone disabili in caso di disastri naturali o causati dall’uomo (www.ilgiornaledellaprotezionecivile.it).

Elenco dei rischi previsti dalla Protezione Civile

  • Rischio sismico
  • Rischio Vulcanico
  • Rischio meteo-idrogeologico
  • Rischio incendi
  • Rischio sanitario
  • Rischio nucleare
  • Rischio ambientale

In ognuna di queste situazioni la Protezione Civile descrive le caratteristiche del rischio, il fenomeno che può provocarlo e le attività da mettere in atto in presenza di persone con varie forme di disabilità (motorie, visive, uditive, di comunicazione, cognitive).

E’ consigliabile, laddove non fosse stato effettuato, segnalare preventivamente ai carabinieri o le guardie municipali, sulla pianta di un paese o di una cittadina, l’indirizzo del domicilio di una persona disabile così che in caso di necessità sia possibile predisporre gli appropriati interventi di soccorso.

Il sito www.abiliaproteggere.net, mette a disposizione ulteriori specifici suggerimenti sulle diverse modalità di soccorso tra un disabile motorio, un disabile sensoriale, un disabile visivo, con o senza cane guida o un disabile cognitivo con le migliori tecniche da mettere in atto per l’assistenza e per il trasporto nei centri di cura più appropriati.

 

(Fonte foto: inmeteo.net – La Repubblica)

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