Disabili in case-famiglia anche se maggiorenni

Grazie ad una recente delibera (la n.54 del 2017) della Regione Lazio circa 70 ragazzi con disabilità grave potranno avere la possibilità di restare nella struttura che li ospita (se questa risulta idonea a rispondere alle loro esigenze) anche dopo il compimento della maggiore età.

Casa famigliaNel Lazio ci sono più di 240 bambini e adolescenti disabili che vivono al di fuori della propria famiglia d’origine di cui almeno 70 con disabilità grave. Bambini e ragazzi disabili che, al compimento della maggiore età, avrebbero dovuto lasciare la struttura residenziale che li ospitava, senza eccezioni. Ma c’è aria di novità grazie alle modifiche della normativa regionale che la Giunta della Regione Lazio ha deciso di apportare. Modifiche che, a differenza del passato, un’eccezione la prevedono: 

“Nel caso di ragazzi con disabilità ad alta complessità assistenziale, divenuti maggiorenni, nelle more di una loro accoglienza presso adeguata struttura assistenziale a carattere familiare, è consentita la permanenza in struttura in ragione della continuità assistenziale e delle speciali esigenze di cura e continuità affettiva, secondo quanto previsto nel piano personalizzato.”

Chiarendo che:

“Le eventuali dimissioni e il conseguente inserimento del ragazzo in una nuova struttura assistenziale devono essere concordati, nei tempi e nelle modalità, dai servizi sociali territorialmente competenti, dalla famiglia o da chi ne fa le veci, e dall’équipe della struttura di provenienza e devono costituire valida risposta ai bisogni socio-assistenziali del ragazzo”.

Così d’ora in poi per i ragazzi con disabilità grave sarà possibile progettare, attraverso una rete ben strutturata di servizi, le soluzioni che meglio rispondano alle esigenze di ciascuno di loro garantendo, anche al compimento della maggiore età, non soltanto una continuità di tipo assistenziale ma anche (e non è assolutamente un aspetto da sottovalutare) di natura affettiva. 

ARTICOLI CORRELATI