Paralimpiadi

Cosa sono le Paralimpiadi? Parliamo della competizione sportiva quadriennale che vede fronteggiarsi i migliori atleti disabili del mondo in molteplici sport per disabili che si praticano nei cinque continenti. Sono la massima espressione di ciò che per uno sportivo significa “superare i propri limiti”. In questa sezione troverai tutto ciò che c’è da sapere sulla storia delle paralimpiadi, delle discipline delle paralimpiadi e le schede degli atleti paralimpici, grazie anche a notizie, interviste e approfondimenti a protagonisti e addetti ai lavori.

Paralimpiadi

1948: nascono gli sport per disabili

Le moderne Paralimpiadi hanno origine nel lontano 1948, quando il neurochirurgo tedesco Ludwig Guttmann, diventato direttore del centro delle lesioni spinali di Stoke Mandeville in Inghilterra alla fine della seconda guerra mondiale, nell’anno delle Olimpiadi di Londra, inaugurò i primi giochi per persone disabili mielolese. Quattordici uomini e due donne si confrontarono nella disciplina del tiro con l’arco. I giochi di Stoke Mandeville, come furono chiamati, divennero per la prima volta internazionali nel 1952 quando partecipò anche una delegazione olandese.

1960: a Roma le prime Paralimpiadi moderne

È nell’edizione del 1960 che nascono le Paralimpiadi moderne, con l’edizione di Roma, grazie all’impegno e alla lungimiranza del dottor Antonio Maglio, pioniere dello sport paralimpico. La sua figura come medico e dirigente INAIL è profondamente legata alla storia dell’Italia. Si tratta della prima volta nella storia che i giochi olimpici e paralimpici si svolgono nella stessa città. L’8 settembre, nello stadio dell’acquacetosa, 400 atleti in carrozzina, in rappresentanza di 23 paesi, sfilano davanti a 5000 spettatori. La delegazione più numerosa è quella italiana. Tra le discipline che vengono praticate ci sono il biliardo, il lancio del giavellotto, la scherma, la pallacanestro, il tennistavolo ed il tiro con l’arco. L’Italia, per la cronaca, conquista 28 medaglie d’oro, 30 di argento e 24 di bronzo. Paralimpiadi

Le edizioni dei giochi paralimpici

medaglia paralimpica
Giochi Paralimpici estivi si svolgono regolarmente nella stessa città che ospita le Olimpiadi dal 1988, con l’edizione di Seul in Corea del Sud. Infatti, se con quelli di Roma si era aperta una nuova era, le tensioni politiche e sociali che all’epoca investivano molti paesi costrinsero il movimento paralimpico sia a cercare per ben cinque edizioni una sede per i Giochi  diversa da quella prevista, sia a doversi confrontare con i vari boicottaggi e ricatti che negli anni 70 e 80 hanno caratterizzato numerosi eventi sportivi mondiali. Di seguito, l’elenco delle edizioni delle Paralimpiadi:

Atleti disabili passati alla storia

Roberto Marson
Trischa Zorn è l’atleta paralimpica più titolata della storia degli sport paralimpici americani della California. Trischa è una persona non vedente dalla nascita, con 55 medaglie conquistate nel nuoto, tra il 1980 e il 2004, partecipando complessivamente a sette edizioni delle paralimpiadi. In Italia è Roberto Marson a essere l’azzurro più medagliato di sempre ai giochi paralimpici. Friulano di Pordenone, diventato paraplegico a causa di un incidente sul lavoro quando aveva solo 16 anni, conta ben 26 medaglie conquistate tra nuoto, scherma e atletica leggera. Alle paralimpiadi di Tel Aviv, nel 1968, sarà eletto aleta della manifestazione. È al 7° posto nella IPC Paralympic Hall of Fame ed è stato inserito dal CONI nella Hall of Fame italiana, insieme a Paola Fantato (campionessa di tiro con l’arco e prima atleta a gareggiare con i normodotati alle olimpiadi) e Luca Pancalli (campione di nuoto e attuale presidente del Comitato Italiano Paralimpico, tra i 100 atleti più rappresentativi di sempre del nostro sport). Inoltre, è stato il primo presidente della Federazione italiana di sport per disabili (Fisha). Comitato Italiano Paralimpico

Il Comitato Italiano Paralimpico

Oggi le paralimpiadi sono il miglior ambasciatore per l’abbattimento delle barriere architettoniche e culturali, per l’inclusione e l’integrazione delle persone disabili nella società. Quando si parla dei giochi paralimpici ormai e per fortuna si parla di sport, si parla di abilità…non di disabilità…si parla di quello che le persone possono fare…non di quello che non possono…come grandi campioni nazionali ed internazionali stanno dimostrando in tutto il mondo. In Italia l’attività paralimpica è gestita con successo dal Comitato Italiano Paralimpico, che oltre a occuparsi dell’attività agonistica, si impegna nella promozione e diffusione per l’avviamento allo sport di tutte le persone disabili.

La storia delle Paralimpiadi

I primi giochi paralimpici a Stoke Mandeville nel 1948

Paralimpiadi, una storia lunga più di mezzo secolo. Un’avventura cominciata nel 1944 da un neurochirurgo tedesco fuggito in Inghilterra all’inizio della seconda guerra mondiale, Sir Ludwig Guttmann. Martin McElhatton, chief executive di Wheelpower – Brtish wheelchair sport, ti racconta come sono nati gli sport per persone disabili, poi tramutati dal dottor Antonio Maglio nelle moderne Paralimpiadi. L’intervista è stata realizzata allo stadio di Stoke Mandeville in Gran Bretagna.

Lo sport è stata la mia vita

“Lo sport è stata la mia vita…da quando sono in carrozzina ho avuto l’opportunità di fare sport…mi ha dato l’opportunità di diventare allenatore…e anche di lavorare nello sport…grazie allo sport ho incontrato molti grandi amici…e davvero non saprei dire dove sarei arrivato senza lo sport nella mia vita…” con queste toccanti parole Martin McElhatton apre l’intervista sulla storia della Paralimpiadi.

L’origine degli sport per persone disabili

“Ciao, sono Michelangelo di Ability Channel, e sono qui a Stoke Mandeville, un piccolo paesino dell’Inghilterra dove è nata la meravigliosa favola dello sport per le persone disabili, la favola delle Paralimpiadi. Ora ti racconterò insieme al mio amico Martin questa incredibile storia”.
Nel coffee shop dello stadio di Stoke Mandeville Martin e Michelangelo parlano di abitudini italiane e di Paralimpiadi: “Il caffè è la linfa vitale degli italiani – scherza Martin McElhatton – non possono lavorare senza il loro espresso, è come un’iniezione di caffè…Tutti conoscono le Olimpiadi, ma in pochi sanno delle Paralimpiadi, dobbiamo fare in modo di raccontare questa storia a tutto il mondo” sottolinea Martin McElhatton.

Ludwig Guttmann e lo sport come riabilitazione

“Tutto comincia con il lavoro di Ludwig Guttmann, un neurochirurgo tedesco che introdusse lo sport come parte della riabilitazione dei suoi pazienti nell’Unità Spinale di Stoke Mandeville. E’ qui che nasce l’idea che è alla base delle Paralimpiadi” afferma Martin McElhatton. Un’idea poi sviluppata dal visionario dottor Antonio Maglio, il cui lavoro ha dato vita alle Paralimpiadi così come le conosciamo oggi, grazie all’edizione di Roma del 1960.
Nel 1939 sir Ludwig Guttmann lavorava in un ospedale ebraico in Germania e fu costretto a scappare a causa delle persecuzioni e venne in Inghilterra e proprio qui ricevette l’incarico da parte del governo inglese di creare il primo centro per le lesioni spinali. Per Ludwig Guttmann una delle cose fondamentali fu proprio l’inserimento dell’atività sportiva come parte essenziale della riabilitazione.
“Guttmann – prosegue Martin – trattava veterani della seconda guerra mondiale con lesioni spinali, a quei tempi avere una lesione spinale era una cosa molto seria, le persone morivano rapidamente, nel giro di pochi anni. Ludwig Guttmann rivoluzioò le cure per le persone con le lesioni spinali, introducendo cure mediche, fisioterapia ma anche quello che avrebbe restituito loro quello spirito di amicizia e di fratellanza, questo fu lo sport, qualcosa di cui hai veramente bisogno per il tuo spirito per poter essere felici anche in carrozzina”.

I giochi di Stoke Mandeville

“Nell’estate del 1948 Sir Ludwig Guttmann organizzò una competizione sportiva per consentire ai suoi pazienti di fare sport in un evento ufficiale e questo accadde in concomitanza delle Olimpiadi di Londra, così prese il via il parallelo tra giochi olimpici e giochi paralimpici. Nei primi giochi del 1948 ci furono solo sedici partecipanti, quattordici uomini e due donne, che gareggiarono nel cortile dell’ospedale in sport come il tiro con l’arco. Fu veramente un festival per lo sport, un divertimento per i pazienti con lesioni spinali”.
“I giochi divennero internazionali nel 1952 – prosegue Martin McElhatton – con la partecipazione di veterani di guerra olandesi: furono i primi partecipanti stranieri che presero parte ai giochi di Stoke Mandeville, così cominciò l’avventura che portò la nascita delle Paralimpiadi a Roma nel 1960″, grazie soprattutto al lavoro del dottor Antonio Maglio.

LA TORCIA DELLE PARALIMPIADI DEL 1984

“Questa è la torcia delle Paralimpiadi del 1984, come si vede non è una delle torce più belle nel mondo, ma i giochi furono organizzati rapidamente e noi avevamo bisogno di mettere in piedi una fiamma… è sicuramente una piccola torcia nei cuori di molta gente…”

Un mondo che evolve

“Io sono stato fortunato a fare parte della squadra inglese di basket in carrozzina ai giochi paralimpici di Stoke Mandeville nel 1984 – dice Martin McElhatton – ma per gli atleti che parteciperanno alle Paralimpiadi di Londra 2012 questo sport è radicalmente cambiato: gli atleti ora sono professionisti, pagati per praticare sport…ora le competenze intorno agli atleti sono cambiate…ci sono gli scenziati, i nutrizionisti, gli allenatori…ora tutto è ai massimi livelli, ma quello che non è cambiato è lo spirito agonistico, la voglia di battersi e rappresentare il proprio paese, lo spirito di amicizia e fratellanza che ti regala lo sport, oltre ai benefici fisici che ne derivano, che fanno sentire bene le persone disabili”.
“Il trattamento delle persone con lesioni spinali ma anche con altre disabilità è cambiato radicalmente. Alle origini lo sport era considerato parte della terapia, ora è considerato parte della vita – sostiene Martin McElhatton – allo stadio di Stoke Mandeville promuoviamo lo sport come parte di vita per le persone disabili, cercando di coinvolgere i giovani disabili nello sport come parte attiva della vita quotidiana, per sentirsi in forma e in salute. Anche le cure dei pazienti con lesioni spinali sono cambiate, ma l’intento rimane quello di consentire alle persone di vivere una vita piena ed attiva”.

Wheelpower e la British Wheelchair Sport

Wheelpower – spiega Martin – è la Fondazione nazionale britannica degli sport in carrozzina ed è anche la proprietaria dello stadio di Stoke Mandeville. Forniamo servizi per le persone disabili ma anche per le comunità locali. Ma oltre a questo vogliamo offrire ai giovani e nuovi disabili l’opportunità di provare un’ampia gamma di attività sportive lavorando in partnership con altre entità sportive per permettere agli atleti disabili di raggiungere qualsiasi livello desiderino, che sia il divertimento o le Paralimpiadi”.

MARTIN MCELHATTON, una vita fantastica

“All’età di 18 anni sono stato investito da un camion mentre andavo in bicicletta e sono rimasto paralizzato dal busto in giù, per me è stata la fine della vecchia vita e l’inizio di una nuova vita nello sport, che è stata una vita fantastica per me…”
“La mia prima vacanza, da quando ero in carrozzina, nel 1981, due anni dopo l’incidente, fu a Firenze…oh mio Dio…ho pensato…se posso venire qui posso andare in qualsiasi parte del mondo, a causa dei ciottoli e della pessima accessibilità…”

LONDRA 2012, la persona prima di tutto

“Spero che le Paralimpiadi di Londra 2012 ispirino i giovani con disabilità, che ispiri i nuovi disabili, le Paralimpiadi sono delle fantastiche ambasciatrici per le persone disabili, ma le Paralimpiadi sono anche delle fantastiche ambasciatrici di sport… Spero che le Paralimpiadi Londra 2012 cambino e modifichino l’approccio in questo paese e nel mondo…che il mondo – conclude Martin McElhatton – possa vedere le persone disabili prima come persone e poi la disabilità…”

Atleti Patalimpici

Manuel Bortuzzo

Manuel Bortuzzo nasce il 3 maggio 1999 a Trieste, ma si trasferisce ben presto a Roma per realizzare il suo sogno di diventare un atleta professionista di nuoto. Nel 2019 resta coinvolto per errore in una sparatoria, per colpa delle quale perderà l'uso delle gambe. Dopo un periodo di riabilitazione, si avvicina al mondo...

Asia Pellizzari

Asia, classe 2001, è un'atleta paralimpica di tiro con l'arco. Ad 11 mesi è stata vittima di un incidente automobilistico, con la sua famiglia d'origine, che le ha procurato una lesione C7-T1 trasversale e completa con compromissione agli arti superiori, in particolare alla mano dx. Vive a Mareno di Piave (TV) circondata dall'affetto della...

Matteo Orsi

All'età di 16 anni Matteo, di ritorno a casa con la moto dopo una partita di calcetto, è vittima di un incidente. Una macchina gli taglia la strada e lui viene disarcionato dalla moto e catapultato in aria. Atterra di schiena, su un'automobile parcheggiata, e da lì la sua vita subisce un cambio di...

Donato Telesca

Donato Telesca nasce a Pietragalla in provincia di Potenza il 5 febbraio 1999. All'età di soli 3 anni ha un'incidente in cui perde entrambe le gambe. Crescendo si appassiona alla palestra e alla pesistica, disciplina che non abbandonerà facilmente. Con il passare del tempo il suo talento e la sua dedizione cominciano a dare...