Amir, il campione di cricket senza braccia

AmirLo sport è il più potente mezzo di integrazione, riabilitazione e socializzazione che esista. Grazie allo sport tante persone hanno ritrovato la forza e la voglia di vivere, di lottare e di essere protagoniste della propria vita. E Amir Hussain Lone è senz’altro una di queste. 

Amir e la sua passione lunga una vita

Amir India, 1997. Amir ha solo 8 anni ed è già un appassionato di cricket: il suo sogno è quello di diventare come Sachin Tendulkar, ex crickettista indiano considerato uno dei maggiori giocatori di tutti i tempi. Non c’è da stupirsi considerando che il padre è proprietario di una falegnameria che produce proprio mazze da cricket. Amir è solito aiutare il padre in segheria, svolge piccoli compiti e trascorre del tempo con lui. Ma un giorno qualcosa va storto ed il giovane, a soli 8 anni, a seguito di un incidente, perde entrambe le braccia. Ed ecco la sua esistenza cambiare all’improvviso, come se tutto il mondo avesse come unica missione quella di rendergli la vita ancora più difficile, derubandolo di quell’allegria che lo aveva sempre contraddistinto.
Gli insegnanti lo scoraggiano a proseguire gli studi, in molti dicono ai suoi genitori che i soldi spesi per le cure del figlio sono soldi buttati, che sarebbe stato tutto inutile perché senza braccia è impossibile vivere. Ma Amir e la sua famiglia sono pronti a dimostrare al mondo intero che si sbaglia. Il padre decide di vendere la falegnameria così da ricavare i soldi per pagare le cure mediche del giovane ed Amir, dal canto suo, si rimbocca le maniche e riprende in mano la sua vita. I piedi diventano le sue nuove mani, e con essi impara a svolgere le attività di tutti i giorni diventando sempre più autonomo ed indipendente. Accetta i lavori più semplici così da mettersi i soldi da parte per pagarsi gli studi ed ovviamente, la sua passione per il cricket non tarda a riaffiorare. Riprende a giocare, tenendo la mazza tra il collo e la spalla e lanciando con le dita dei piedi. Decide di reinventarsi Amir, anche nello sport, che da sempre aveva sostenuto e che ora invece sostiene lui, gli dà la forza di rimettersi in gioco e di portare avanti il proprio sogno, quello di vestire la maglia della Nazionale.

“Nella mia vita ho dovuto affrontare molte sfide, ma non ho mai rinunciato a lottare”, ha dichiarato al The Guardian.

Oggi Amir ha 26 anni ed è il capitano del Kashmir Para-cricket team. Forse il suo sogno diventerà presto realtà!

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