Il midollo spinale, uno dei componenti del sistema nervoso centrale insieme al cervello, potrebbe non essere deputato esclusivamente al controllo di movimenti involontari (ovvero quei movimenti che compiamo senza pensarci come camminare, sedersi o gesticolare) ed avere un ruolo anche per ciò che riguarda le abilità linguistiche. E’ quanto emerso da uno studio realizzato dalla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma con l’Università Federico II di Napoli e l’Università degli Studi e l’ASST Santi e Paolo di Milano e pubblicato su Frontiers of Neurology.
Il team di ricercatori guidati dalla Professoressa Paola Marangolo in collaborazione con il Professor Alberto Priori ha preso in studio un gruppo di pazienti afasici, ovvero con difficoltà di linguaggio, a causa di un ictus.
L’emisfero sinistro del cervello, preposto al controllo del linguaggio, a seguito di una lesione come quella provocata da un ictus, determina nella persona l’incapacità di comprendere il significato delle parole associata a difficoltà di espressione. Le terapie attualmente applicate a questa tipologia di pazienti sono mirate a stimolare aree integre dell’emisfero sinistro o zone omologhe di quello destro con l’obiettivo di recuperare quanto più possibile l’abilità persa.
Lo studio italiano invece ha proposto una diversa opzione di trattamento che va ad agire direttamente sul midollo spinale: i pazienti sono stati sottoposti ad una settimana di stimolazione transcutanea spinale a corrente diretta associata ad un trattamento di riabilitazione linguistica ed una settimana di trattamento associata a stimolazione placebo. La novità dei risultati ottenuti da tale trattamento sta nei miglioramenti che la stimolazione midollare quotidiana ha apportato nel linguaggio ed in particolare nell’uso dei verbi. La spiegazione di questo miglioramento selettivo risiederebbe proprio nella funzione intrinseca del midollo nel controllo del movimento e nella stretta relazione tra il verbo e l’azione motoria.
