Mieloleso e sessualità

Redazione:

Esistono importanti variabili individuali legate al livello ed alla completezza della lesione midollare, nonché alcune possibilità terapeutiche che possono migliorare, anche nel mieloleso, la vita sessuale.

Mieloleso

Mieloleso e sessualità, come sono i rapporti  sessuali

I giovani rappresentano purtroppo un’alta percentuale dei pazienti mielolesi, a causa dei sempre più frequenti incidenti stradali. Così come per tutti, la sessualità per una persona mielolesa riveste un ruolo molto importante e delicato: da un terzo alla metà della popolazione vorrebbe migliorare la propria soddisfazione sessuale.

Pur in presenza di una lesione spinale, il mieloleso può trarre dall’esperienza sessuale notevoli gratificazioni, anche grazie alle nuove conoscenze, all’educazione e alla comunicazione: il piacere non necessariamente diminuisce e al contrario, in alcuni casi addirittura aumenta. La sessualità è il raggiungimento comune del piacere fisico; nonostante per alcuni sia limitata al coito, è importante sapere che esistono pratiche sessuali alternative altrettanto soddisfacenti.

Nel caso in cui la persona presenti una lesione completa del midollo spinale, l’esperienza orgasmica può verificarsi circa nel 20% dei casi: si tratta comunque di una sensazione atipica e si accompagna frequentemente a segni di disreflessia autonomica (risposta esagerata del sistema nervoso ad uno specifico impulso localizzato sotto il livello della lesione spinale). Nei restanti casi l’orgasmo è assente. In questi casi è molto importante assistere la persona a crescere nella propria capacità di organizzare il sesso in modo creativo e confortevole, cercando di vicariare, con altre esperienze, all’assenza di sensibilità genitale.

Il ruolo del partner

Per il benessere fisico e mentale della persona è importante che vengano sperimentate nuove possibilità sessuali, soluzioni diverse per l’eccitamento e la risposta sessuale (fantasie erotiche, stimolazioni di zone erogene genitali ed extragenitali, esplorazioni di sensazioni intime, ricerca del senso erotico in attività stimolanti come il massaggio, la musica, i messaggi verbali, le riviste o le proiezioni erotiche), tecniche di autostimolazione per riprendere fiducia nel proprio corpo.

Di fondamentale importanza per il mieloleso è il ruolo del partner per rassicurare con la propria presenza attiva e consapevole e poter partecipare all’atto sessuale vero e proprio mediante approcci e modalità diverse finalizzate al raggiungimento del massimo piacere di entrambi (alternative sessuali al coito, posizioni di maggior piacere, attività preliminari, uso di vibratori). In molte occasioni può essere utile al mieloleso un supporto psicologico individuale o di coppia.

Sessualità disabili

La persona mielolesa ed il disagio psicologico

Generalmente il disagio psicologico del mieloleso legato al possibile deficit delle funzioni sessuali è il più difficile da gestire. Nervosismo, stress e orgoglio possono diminuire la comunicazione, i tentativi e le risposte sessuali. La paura e le preoccupazioni sono tra le cause più frequenti di perdita di erezione negli uomini e diminuiscono la responsività sessuale nelle donne.

Per evitare ulteriori complicazioni è consigliabile evitare i rapporti sessuali nei primissimi periodi dopo l’inizio della rieducazione: una severa disabilità motoria e sfinteriale può determinare delle grosse frustrazioni molto dannose per il morale del soggetto ed il buon esito del trattamento riabilitativo. E’ estremamente importante che la persona con lesione midollare venga messa al corrente della situazione al momento opportuno, tenendo ben presente, in particolare nel caso dell’uomo, che la comparsa dell’erezione può essere più tardiva rispetto alla riacquisizione dell’autonomia vescico-sfinterica ed intestinale (soprattutto nei paraplegici con lesione bassa).

Il problema della sessualità del mieloleso si complica ulteriormente per i single: iniziare una relazione con un nuovo partner, può risultare uno scoglio piuttosto difficile da superare. Per chiunque è importante l’aspetto fisico come primo approccio nei confronti di qualcuno che non si conosce e, spesso, anche una persona sana si sente fisicamente inadeguata o poco piacevole.

Sessualità disabili

Il Mieloleso e la carrozzina

E’ importante recuperare la fiducia e continuare ad avere cura di sé e del proprio corpo innanzitutto per piacere di più a sé stessi e per migliorare la propria autostima, ed in secondo luogo per piacere agli altri. Nonostante la presenza della carrozzinaè importante che la persona con mielolesione continui ad uscire ed a mantenere, nei limiti del possibile, gli impegni che aveva, primo fra tutti l’aspetto sociale e relazionale.

Nonostante l’handicap, la seduzione per un mieloleso è ancora possibile; stabilito il primo contatto, tutto dipende da come i due partners affronteranno la vita sessuale ed il problema della procreazione. Si è visto che nei soggetti più giovani, in cui l’esperienza sessuale è minore, la riconversione ad una sessualità che comprenda l’handicap è facilitata.

Sessualità disabili

La funzionalità erettiva

La lesione midollare compromette notevolmente la funzionalità erettiva. Nei giorni immediatamente successivi ad un danno midollare, durante la fase di shock spinale, non è possibile ottenere l’erezione. Una volta terminata la fase di shock spinale, si osserva la ripresa dell’attività riflessa midollare con quadri clinici diversi a seconda del livello di lesione.

Nelle lesioni con integrità del centro parasimpatico sacrale (S2-S4) è possibile osservare la ripresa di erezioni cosiddette riflesse, ottenute mediante la stimolazione (durante il coito, la masturbazione o altro) del pene ed in particolare del glande.

Le erezioni cosiddette psicogene si presentano più frequentemente nel paziente mieloleso con lesione nel centro sacrale: sono ottenute a seguito di stimoli di varia natura (sopratutto visivi, ma anche uditivi ed emozionali, eroticamente significativi) ma con assenza di risposta alla stimolazione cutanea peniena.

Nelle lesioni tra i due centri (toraco-lombare e sacrale) sono possibili sia erezioni riflesse che psicogene, mentre non si osserva alcuna attività erettiva quando entrambi i centri sono lesi.

In caso di lesione completa, inoltre, non si avrà, durante il coito, alcuna sensazione orgasmica.

Se la lesione non è completa, si possono osservare sia erezioni riflesse che psicogene, come pure la persistenza di sensibilità coitale e orgasmo.

Sessualità disabili

I vari trattamenti disponibili

Esistono varie possibilità di trattamento per i deficit erettivi del mieloleso. Le protesi peniene sono attualmente poco utilizzate: oltre ai problemi di accettazione da parte del paziente e della propria partner è necessario segnalare l’elevata incidenza de complicanze legate alla presenza della protesi nei tessuti penieni.

La vacuumterapia è un sistema meccanico che consente il richiamo del sangue nei corpi cavernosi mediante un cilindro (dove è posizionato il pene) all’interno del quale viene creato il vuoto, cioè una pressione negativa, con una pompa meccanica-elettrica: l’erezione è mantenuta per il tempo necessario al coito applicando una fascetta elastica alla base del pene per impedire il deflusso del sangue.

La Farmacoinfusione Intracavernosa (FIC) di farmaci vasoattivi (prostaglandine) rappresenta la metodica terapeutica più efficace e diffusa per favorire la ripresa dell’attività erettiva nel paziente mieloleso con lesione S2-S4, mentre l’utilizzazione del sidenafil (Viagra) viene consigliata nelle lesioni superiori a S2.

Prima di riprendere un’attività sessuale regolare, deve essere superata la fase di shock spinale, e vanno risolti, per quanto possibile, i problemi di natura vescicale e intestinale. Il paziente può aumentare l’intensità delle proprie sensazioni sessuali concentrandosi sulle informazioni verbali della partner circa la natura della stimolazione. Dopo la lesione spinale acquistano maggiore importanza zone del corpo extragenitali, come labbra e capezzoli, nonché sollecitazioni erotiche di natura visiva. E’ evidente che una lesione midollare incompleta comporterà una prognosi migliore: non bisogna comunque dimenticare che dal punto di vista clinico le variabili sono molteplici per cui può capitare di trovarsi di fronte situazioni diverse da quelle attese.

Nonostante una lesione al midollo spinale influenzi sia i meccanismi che le sensazioni relative al sesso, questo non deve influenzare la sessualità di una persona, che non dovrebbe mai porre fine alla propria vita sessuale. Alla base di tutto sta il tempo, tempo per riscoprire il proprio corpo e tempo per esplorare i propri bisogni e possibilità sessuali.

La scoperta di un’abilità sessuale diversa anche per il mieloleso non deve considerarsi un surrogato, ma una sublimazione della creatività individuale che è poi alla base di quella sessualità ricreativa ed intrigante che tutti noi spesso ricerchiamo per vincere la monotonia della quotidianità.

Redazione - Ability Channel
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