Autismo: nessuna correlazione con il vaccino trivalente. È quanto si legge nella sentenza della Corte d’Appello di Bologna, che quasi un mese fa ha ribaltato la decisione presa dal tribunale di Rimini nel 2012.
Il giudizio, questa volta, è diverso. Il fatto che la malattia sia stata rilevata poco tempo dopo aver fatto il vaccino Mpr, per il giudice della Corte d’Appello, è stata una semplice coincidenza. Un pessimo tempismo, insomma. Il consulente tecnico d’ufficio, il Dottor Lodi, ha dichiarato che le prove portate dall’avvocato della famiglia –le ricerche del dottor Wakefield- non avevano alcuna validità scientifica, oltre al fatto che non si poteva – e non si può tuttora- dimostrare un’effettiva correlazione tra i due eventi. Il fatto che la profilassi anti morbillo, parotite e rosolia venga fatta prima degli esami per l’autismo non rappresenta una prova sufficiente per dimostrare che ne sia una causa. Non è d’accordo il consulente della coppia, l’avvocato Luca Ventaloro, che accusa la controparte d’aver fatto “un approfondimento parziale, non collegato ai più recenti studi” e ha già annunciato il ricorso in appello.
Il caso
Il caso risale a tre anni fa, quando il ministero della Salute era stato condannato a pagare un risarcimento di circa 200mila euro ad una coppia romagnola. I genitori di un bambino autistico, infatti, ritenevano che la somministrazione del vaccino della trivalente fosse stata la principale causa della malattia del loro figlio. All’epoca, la decisione del giudice del lavoro si basava principalmente sugli studi di un medico britannico, Andrew Wakefield, ora radiato dall’albo medico inglese. Ma da quella sentenza era iniziata una vera e propria bagarre tra chi, come il Codacons, chiedeva l’abolizione dei vaccini inutili e chi, invece, come il Ministero e migliaia di pediatri italiani, continuava a sostenere la loro importanza e necessità. Quella decisione “storica” rappresentò un precedente determinante per numerose sentenze successive e influenzò significativamente il tasso di vaccinazione dei bambini, soprattutto in Romagna.
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