METODO STAMINA : TRUFFA SCIENTIFICA

Il metodo stamina è una enorme truffa scientifica. Questo emerge dalla motivazione della sentenza di condanna per gli ideatori di questa cura per malati senza speranza e senza futuro. Si scrive quindi la parola fine a un’assurda competizione tra la disperazione di chi non ha più niente da perdere e la razionalità del mondo della scienza.

La condanna del Metodo Stamina

“Emerge chiaramente – scrive il gup Potito Giorgio – come l’attività del gruppo Vannoni, per tutto il periodo in cui si è protratta (ossia tra il 2007 e il 2014) ed in tutte le sedi in cui si è dislocata, si sia sempre svolta del tutto al di fuori della normativa vigente, presentando peraltro aspetti di segretezza incompatibili con le più elementari regole deontologiche che dovrebbero disciplinare l’attività medica…si deve ritenere che sia stata raggiunta la prova non solo all’inutilità e della mancanza di fondamento scientifico del cosiddetto metodo Stamina, ma anche alla potenziale nocività e pericolosità dello stesso”.

Premesso che prendendo posizione su una vicenda così delicata si può correre il rischio dell’impopolarità oppure di essere considerati populisti e superficiali, due considerazioni semplici e di carattere generale ci sentiamo di farle:

la prima è che uno Stato serio dovrebbe pensare sempre con la testa e non, come si dice, con la pancia, senza cioè farsi influenzare dall’onda emotiva suscitata da una protesta o da una trasmissione televisiva;

la seconda è che, riprendendo il pensiero di che un disabile grave ha espresso ad Ability Channel, se non crediamo alla scienza e alla medicina che hanno indiscutibilmente contribuito al miglioramento della qualità e al prolungamento della nostra vita…allora, di chi ci dobbiamo o possiamo fidare?

CHE COSA SAREBBE IL METODO STAMINA

Il metodo stamina è una tecnica non ancora accettata dalla scienza medica. Si prefiggerebbe di curare malattie neurodegenerative come l’atrofia muscolare spinale, più nota come SMA, ma anche la paralisi cerebrale infantile, il morbo di Parkinson e altre ancora…. E’ basato sull’utilizzo delle cellule staminali mesenchimali, quelle cioè prodotte dal midollo osseo. La caratteristica risiede nella loro capacità di dare origine ai tessuti di pelle, ossa e cartilagine.

Secondo il metodo Stamina le cellule mesenchimali prelevate dal midollo osseo del paziente, possono essere trasformate in neuroni mediante la manipolazione in vitro con l’acido retinoico diluito nell’etanolo per poi essere iniettate nuovamente nei pazienti stessi.

Persone che si sono sottoposte a questo trattamento hanno sostenuto costi che in alcuni casi hanno raggiunto la somma di 50.000 euro.

DAL CALL CENTER ALLE STAMINALI: L’IDEATORE DEL METODO STAMINA

Il metodo stamina è stato messo a punto dalla Stamina Foundation e dal suo controverso presidente, Davide Vannoni, che importa l’idea dall’Ucraina, dopo l’incontro con due staminologi avvenuto durante il suo soggiorno nel paese dell’ex Unione Sovietica per motivi di salute. Davide Vannoni non è un medico, è laureato in filosofia ed è stato professore di psicologia all’Università di Udine. Prima di iniziare ad occuparsi di cellule staminali aveva una società che conduceva ricerche di mercato a Torino, città in cui attualmente vive. Proprio negli scantinati di questa struttura ha mosso i primi passi il metodo stamina…

LO SCETTICISMO DELLA COMUNITA’ SCIENTIFICA

Il metodo è tuttora privo di qualsiasi validazione scientifica che ne attesti l’efficacia terapeutica, non è stato ancora brevettato e la comunità scientifica mondiale lo ha bocciato senza mezzi termini come ha peraltro fatto la prestigiosa rivista scientifica Nature. I protocolli utilizzati non sarebbero mai stati resi pubblici e le cartelle cliniche dei pazienti trattati con questo metodo non fornirebbero dati sufficientemente esaustivi. Anche il procedimento a cui sono sottoposte le cellule staminali non sarebbe assolutamente idoneo al raggiungimento di qualsivoglia risultato, in particolare se confrontato con altre esperienze sulle staminali condotte e portate avanti con successo da scienziati come Elena Cattaneo e Luigi Naldini.

In occasione di un convegno organizzato dall’Associazione Famiglie SMA Ability Channel ha raccolto l’opinione del Prof. Paolo Bianco, Professore Ordinario di Anatomia Patologica nell’Università di Roma La Sapienza, Vice Direttore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Ingegneria dei Tessuti del Parco Scientifico Biomedico Roma San Raffaele.

I CAMBIAMENTI NEI PAZIENTI SONO DAVVERO DOVUTI AL METODO STAMINA?

Il medico Camillo Ricordi, pur smentendo di essere a favore del metodo Stamina, si è offerto invece di eseguire dei test nella sua clinica di Miami per cercare “di far luce almeno sul punto di partenza del presunto trattamento, ovvero la composizione cellulare e le caratteristiche di sicurezza degli infusi…” cosa che peraltro porrebbe fine a qualsiasi discussione se i risultati risultassero negativi.

Avremmo voluto ascoltare il parere del Prof. Marcello Villanova, uno dei maggiori esperti di SMA in Italia, intervenuto più volte pubblicamente per sottolineare i progressi di alcuni pazienti bambini sottoposti alle infusioni. Purtroppo l’intervista programmata per inizio gennaio è stata dal Prof. Villanova annullata per motivi di opportunità. Potrai leggere le sue opinioni in merito sulla sua pagina di facebook dove, evidentemente, i motivi di opportunità vengono meno… Conoscendo la professionalità e correttezza del Prof. Marcello Villanova, siamo e saremo sempre a disposizione per far conoscere il suo pensiero.

LA CRONISTORIA DI STAMINA IN ITALIA

In Italia nel 2011 Vannoni si accorda con gli Spedali Civili di Brescia per portare avanti la sperimentazione, ma nel maggio del 2012 l’agenzia del farmaco ne impone la chiusura per mancanza di autorizzazioni e motivi di sicurezza. Stamina da quel momento diventa oggetto di battaglie giudiziarie. Da una parte le famiglie dei malati con la loro disperazione, dall’altra la comunità scientifica. E’ il tribunale di Venezia nell’agosto dello stesso anno a riavviare il proseguimento delle cure su quei pazienti che si erano già sottoposti al trattamento.

IL DECRETO GOVERNATIVO

Nel 2013 il governo emana un decreto per il proseguimento delle cure e successivamente viene nominato dal ministro Beatrice Lorenzin un comitato di esperti per la valutazione del metodo, che alla fine dell’estate viene bocciato per mancanza di basi scientifiche. Il Tar del Lazio accoglie il ricorso della Fondazione Stamina, ma nel frattempo il ministro Lorenzin blocca la sperimentazione.

LA SPERIMENTAZIONE A BRESCIA

Il metodo è stato sperimentato agli Spedali Civili di Brescia su 36 pazienti: se è vero che non sono stati registrati effetti collaterali è altrettanto vero che non sono stati registrati miglioramenti significativi ed in qualche caso invece ci sono stati dei peggioramenti.